Origini e storia della Festa della donna dall’8 marzo alla mimosa.

La decisione di celebrare per la prima volta la Festa della donna è stata presa negli Stati Uniti agli inizi del 900. Tuttavia dobbiamo passare tra diversi luoghi e paesi per ricostruire la storia di quella che viene impropriamente chiamata “festa”.

Il punto di svolta risiede a Stoccarda dove nel 1907 si è tenuto il VII Congresso della II Internazionale Socialista durante la quale è stata discussa anche la questione legata al diritto di voto esteso alle donne che da tempo reclamavano il diritto al suffragio universale.

Un altro passo, verso diritti e riconoscimenti in merito, è avvenuto nel febbraio del 1909 negli Stati Uniti ad opera del Partito socialista americano. L’anno seguente, nel 1910, durante la Conferenza internazionale delle donne socialiste a Copenaghen, la delegata tedesca ed attivista marxista –Clara Zetkin– viene eletta segretaria del movimento. L’8 marzo del 1911 è stata avviata, attraverso la sua opera, la prima “Giornata Internazionale della Donna” nella “Casa della Gioventù” di Copenaghen.

Per quanto concerne la data, nei documenti del congresso, le motivazioni che hanno spinto a quella scelta non sono chiaramente espresse. Tant’è che fino al 1921 i singoli Paesi hanno sempre scelto giorni diversi per la celebrazione, quando, alla II conferenza delle donne comuniste di Mosca, viene decisa come unica data l’8 marzo, facendo riferimento alla manifestazione contro lo zarismo da parte delle donne di San Pietroburgo, nel 1917.

Ma il giorno 8 marzo riemerge anche nel 1945, quando viene proclamato l’Anno Internazionale della Donna da parte delle Nazioni Unite. Infine nel 1977, le stesse Nazioni Unite sanciscono questa data come “Giornata delle Nazioni Unite per i diritti delle donne e la pace internazionale” e chiedono agli Stati membri di rispettarla e osservarla.

A sommi e sunti capi, i punti salienti, tra date e luoghi da ricordare, sono i sopracitati. Facciamo adesso riferimento ad alcuni fatti poco chiari nella storia della festa della donna.

Per quanto riguarda il famoso riferimento all’incendio, in alcuni Paesi si racconta che alcune operaie americane hanno perso la vita durante un incendio, trovatosi rinchiuse in fabbrica dal padrone per impedirgli la partecipazione ad uno sciopero. Si racconta che la data sia l’8 marzo 1857; in realtà l’incendio c’è stato ma non in quella data. 

In Italia e in altri Paesi spesso ci si riferisce ad un rogo del 1911 a New York in una fabbrica di camicie – peraltro inesistente – e a seconda dei Paesi vengono cambiate date, luoghi e numero delle vittime. 

Perché questi falsi storici?

Secondo alcune teorie sulle origini della celebrazione, raccolte in un libro dedicato, le motivazioni date negli anni erano troppo legate a fatti politici, dunque sono state sostituite da leggende e racconti confusi per soddisfare una ricerca simbolica e il ricordo dell’immaginario collettivo femminile.

 

Curiosità

In merito alla scelta della mimosa attingiamo ad un fatto del 1946, quando le organizzatrici delle celebrazioni romane cercavano un fiore come simbolo universale per la Giornata. Le donne volevano fosse l’orchidea ma le responsabili della scelta, per evitare un fiore costoso, raccontarono la leggenda cinese per cui la mimosa è il simbolo della famiglia e della gentilezza femminile. Una pianta che cresce spontanea, di stagione ed economica è stata scelta per essere il simbolo ufficiale della rivendicazione dei diritti femminili e della Festa delle Donne

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